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Titel
Rino Tami. Opera completa.


Autor(en)
Frampton, Kenneth; Bergossi, Riccardo
Erschienen
Mendrisio 2008: Academy Press
Anzahl Seiten
Preis
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Rezensiert für infoclio.ch und H-Soz-Kult von:
Simona Martinoli

«Il padre dell’architettura ticinese moderna»: cosí è stato spesso definito Rino Tami (1908-1994). L’attesa monografia pubblicata nella collana edita dall’Archivio del Moderno dell’Accademia di architettura di Mendrisio presenta nella sua completezza l’opera di questa figura di primo piano del panorama architettonico non solo ticinese.

Il libro si articola in tre sezioni. La prima contiene un testo introduttivo di Kenneth Frampton e saggi di Riccardo Bergossi, Giulio Lupo, Nicola Navone e Serena Maffioletti che approfondiscono temi specifici; la seconda è costituita dal catalogo delle opere e dei progetti, curato da Bergossi, mentre la terza sezione comprende un’appendice documentaria con brevi testimonianze degli architetti Adolf Max Vogt, Flora Ruchat- Roncati, Peppo Brivio e Aurelio Galfetti, nonché una nota biografica, il regesto delle opere e la bibliografia. Frutto di un approfondito lavoro di ricerca, il volume fornisce finalmente un profilo completo dell’opera di Tami. Le precedenti monografie – quella uscita nel 1984 e il catalogo della mostra allestita nel 1994 al Politecnico di Zurigo – avevano messo in luce soltanto alcuni aspetti di un percorso progettuale estremamente ampio e denso.

Il volume è introdotto dal testo di Kenneth Frampton che ripercorre le tappe della vicenda professionale di Tami. Formatosi dapprima alla Regia Scuola Superiore di Architettura a Roma poi al Politecnico federale di Zurigo, come allievo di Otto Rudolf Salvisberg, esordisce nei primi anni Trenta collaborando con il fratello Carlo e con lo zio Giuseppe Bordonzotti. Fin dagli inizi il giovane architetto dà prova di capacità eccezionali vincendo diversi concorsi, tra cui quelli per la chiesa del Sacro Cuore a Bellinzona, che ne ha decretato la fama, e per la Biblioteca cantonale di Lugano, un edificio con il quale si guadagnerà il consenso internazionale. Sulla base di alcuni progetti significativi, Frampton menziona gli stimoli decisivi e i riferimenti culturali – consapevoli e non – che hanno nutrito la progettazione di Tami. Stimoli riconoscibili nell’uso di determinati materiali, modalità espressive o elementi costruttivi adottati lungo un percorso che lo porta a realizzare numerose case unifamiliari, case d’appartamenti come pure edifici pubblici, tra cui la nuova sede della Radio della Svizzera italiana a Lugano (1957-62), progettata in collaborazione con Augusto Jäggli e Alberto Camenzind. La genesi progettuale di questo edificio dal valore paradigmatico è ricostruita approfonditamente nel saggio di Nicola Navone. Si tratta di un’opera che segna l’avvicinamento di Tami all’architettura organica e l’inizio di una serie di progetti urbani condotti parallelamente a un’ulteriore grande opera: la consulenza al progetto per la tratta ticinese dell’autostrada N2 (1962-83). Il contributo di Tami quale consulente per la creazione di questa infrastruttura e progettista di singole opere autostradali è approfondito nel saggio di Serena Maffioletti.

Le opere giovanili di Tami sono invece trattate nel saggio di Riccardo Bergossi che le inserisce nel panorama architettonico del Ticino degli anni Trenta, focalizzando l’attenzione sul confronto dei progetti presentati ai diversi concorsi indetti nel decennio, primo fra tutti quello per la nuova sede della Biblioteca cantonale a Lugano. L’autore propone una lettura differenziata tesa a sfatare il mito proposto da molta storiografia architettonica che ha individuato nella Biblioteca cantonale lo spartiacque tra un Ticino provinciale e sonnolento e un Ticino finalmente aperto alla modernità. L’approccio disincantato qui adottato ha cosí consentito di rileggere correttamente una serie di opere giovanili che spesso la critica aveva preferito dimenticare, poiché risultava difficile conciliare il Tami autore di costruzioni legate alla tradizione locale e il Tami capostipite della modernità nel Ticino.

Il saggio di Sergio Lupo indaga «i punti di tangenza» dell’opera di Tami con la cultura architettonica italiana. L’autore ricorda il contesto culturale degli anni romani di Tami (1928-29) e spiega come Tami si sia costruito la propria visione del mondo e il proprio credo architettonico nel corso della sua carriera. In una prima fase, contraddistinta dalla ribellione contro la geometria, Tami distilla dall’edilizia rurale il «senso di costruttività», dunque non un repertorio formale, bensí «i principi archetipi dell’architettura: l’onestà e la verità». In seguito si assiste a un progressivo avvicinamento al Movimento Moderno e da ultimo alla concezione organica dell’architettura avvenuto, secondo Lupo, attraverso la lettura di Bruno Zevi.

La parte piú cospicua del volume consiste nel catalogo ragionato delle opere e dei progetti. In una settantina di schede sono documentati i progetti eseguiti lungo tutto l’arco del percorso architettonico di Tami. Ogni scheda è costituita da un testo che analizza con precisione la genesi e la realizzazione della singola opera, corredata da un esauriente apparato iconografico, e completata con i riferimenti alle fonti e alla bibliografia specifica. Lo studio dell’Archivio Rino Tami, conservato presso l’Archivio del Moderno, ha consentito di rileggere progetti e realizzazioni su solide basi documentarie e di datare il corpus delle opere correggendo numerose datazioni finora ritenute valide.

Il coordinamento dei singoli saggi avrebbe potuto essere affinato, nel senso che alcuni temi (come le vicende legate alla progettazione della biblioteca cantonale) tornano a piú riprese e l’inserimento di rimandi interni avrebbe conferito maggiore coerenza al volume. Ma nulla toglie al valore di quest’opera, importante e necessaria, alla quale auspichiamo possano fare seguito ulteriori monografie di tale spessore dedicate a figure di spicco del panorama architettonico ticinese.

Citation:
Simona Martinoli: Rezension zu: Kenneth Frampton; Riccardo Bergossi, Rino Tami. Opera completa, Mendrisio, Academy Press, 2008, pp. 491. Zuerst erschienen in: Archivio Storico Ticinese, Nr. 145, 2009, S. 155-156.

Redaktion
Veröffentlicht am
12.10.2011
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Die Rezension ist hervorgegangen aus der Kooperation mit infoclio.ch (Redaktionelle Betreuung: Eliane Kurmann und Philippe Rogger). http://www.infoclio.ch/
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